Una donna, un perché…
La classe dirigente di oggi dovrebbe essere l’esempio di dedizione, coerenza e lungimiranza per la classe dirigente del domani. Eccolo un esempio di coerenza e dedizione al servilismo finalizzato alla “poltrona” e alla visibilità: Daniela Santanché, le cui frasi sono diventate celeberrime citazioni da studiare per chi voglia un giorno fare il politico in itaglia. Ne ricordiamo qualcuna:
1) “Il Cavaliere non ha rispetto per le donne, lo dimostra la sua vita giorno dopo giorno. Ha detto a quella ragazza precaria di sposare un miliardario: non è questa la risoluzione del precariato. Il voto a Silvio Berlusconi è il voto più inutile che le donne possano dare”;
2) “Faccio un appello alle donne: il voto più inutile è quello per Silvio, che non ha fatto nulla per le donne, e ha delle donne una visione ben differente dalla nostra”;
3) “Berlusconi è ossessionato da me, ma tanto non gliela dò!”;
4) “Berlusconi ha sempre utilizzato le donne come il predellino della sua Mercedes: un punto d’appoggio per sembrare più alto dei veri nanetti di cui si circonda”;
5) “Più dei vestiti e del mio stile di vita, a molti dà fastidio il mio cervello”;
6) “Maometto aveva nove mogli, l’ultima era una bambina di nove anni. Maometto era un poligamo e un pedofilo”;
7) “Io sottosegretario? Non l’ho data a nessuno, nemmeno a Berlusconi”;
8 ) “Ilda Boccassini amoreggiava sulla scrivania e sulle scale”;
9) “I colonnelli di fini hanno gli attributi di velluto”;
10) “Bocassini metastasi della democrazia”;
Se aggiungiamo il master bocconiano inserito nel curriculum smentito prontamente dall’Ateneo, il quadro è delineato. Tuttavia, dopo le fragorose risate a cui ci ha abituati, sovviene lo scoramento: questa donna ci governa!!!