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Diritto di nascita


Lampedusa (2011) - Migranti

Lampedusa (2011) - Migranti

C’é una crisi sempre più grave ed inaccettabile in atto, che va ben oltre quella economica: la crisi dell’umanità, intesa non come genere umano, ma come valore dell’accoglienza e della solidarietà verso quelli che definiamo “gli ultimi”.  Non parlo soltanto delle becere uscite di quei codardi in camicia verde, che fanno i forti con i deboli e poi si sottomettono alla volontà del dittatorello arcorino, o della chiusura vergognosa dei francesi, che prima scatenano il putiferio e poi si sgravano vergognosamente delle loro responsabilità. Mi riferisco, anche alle parole che vengono usate dai media e dalla politica in generale, dalle quali traspare un distacco inaccettabile verso una situazione che dovrebbe essere affrontata innanzitutto da un punto di vista umanitario. Coloro che sbarcano a Lampedusa non sono tunisini, libici, somali, eritrei, e soprattutto non sono clandestini, ma, per chi non l’avesse ancora capito, esseri umani! Se non fossi informato della situazione, leggendo i giornali, ascoltando le tv e le parole dei potenti, penserei a pacchi postali rifiutati, da mandare indietro perché non c’è più spazio dove sistemarli. Al contrario, si parla di esseri umani, di persone che migrano da un territorio all’altro, affrontando il rischio di essere inghiottiti dal mare, per arrivare in una terra dove vengono ammassati in centri di prima “accoglienza” (???) nel degrado più assoluto! L’occidente vuole esportare la democrazia nel mondo: ma quale democrazia? Quella che tratta come meri numeri esseri umani che hanno bisogno di aiuto? Chi può arrogarsi e in base a quale legge di natura il diritto di respingere lo straniero? In base forse al “diritto di nascita”? Noi siamo nati in Italia, te sei nato in Tunisia, quindi mi spiace ma non puoi entrare in Italia, salvo che non te lo concediamo noi!!! Manco venissero in Italia a divertirsi… E’ nella natura umana scappare dal pericolo e questi UOMINI cercano un futuro migliore in stati, come Italia e Francia, che si dichiarano democratici, rispettosi dei diritti umani, tanto da arrogarsi il diritto di muovere guerra ai dittatori che tali diritti non riconoscono. Salvo scoprirsi, poi, che di umanitario e, quindi, democratico tali stati non hanno nulla, perché non sono in grado di fare spazio agli ultimi, a coloro che fuggono dalla povertà e dalla tirannia, accogliendoli e trattandoli come esseri umani, uguali, in tutto e per tutto, agli italiani e ai francesi, ma con la sfiga di essere nati in Tunisia o in Somalia. Allora fuori dalle balle ci vada la camicia verde, perché sobillare il popolo facendo leva sulla paura per l’equazione straniero + negro + africano = delinquente è un atto talmente odioso e antidemocratico da meritare di essere punito con l’esilio in quei paesi da cui scappano questi uomini. Poi vediamo se il dito medio avrà più il coraggio di tirarlo fuori il duro e puro padano! In tutto questo, però, un briciolo di ottimismo lo dà la gente di Manduria o di Lampedusa, che nel suo piccolo, a stragrande maggioranza, dà il proprio sostegno come può, perché il popolo è sempre più avanti dei suoi rappresentanti, persi nell’oblio di un arrogante potere che prima o poi verrà sovvertito. Allora, ciò di cui abbiamo bisogno, tutti, non sono politicanti e lacché che ci infinocchiano con le loro parole vuote, ma una democrazia vera, che prenda le mosse dai valori dell’umanesimo per realizzare l’eguaglianza vera, quella tra gli uomini, che è il primo diritto fondamentale di cui ci ha fatto dono la natura. Un movimento ad ampio raggio, mondiale, dunque, in grado di capovolgere l’ordine costituito, partendo dagli ultimi.

Marciume itagliano