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Posts Tagged ‘PD’

Il nuovo tormento piddino


Pierluigi Bersani

Il “democratico”

Il paese chiede il cambiamento, ma il brav’uomo bersani è talmente attaccato alle vecchie concezioni del potere, che non riesce a comprenderlo. Da un lato cerca di mostrarsi aperto al nuovo, ma solo allo scopo di fare scouting biascicando di rinnovamento della politica, dall’altro tira fuori nuovi tormenti nel tentativo, in verità piuttosto ridicolo ed imbarazzante, di stanare a tutti i costi il M5S. L’ultima del pd è la necessità di discutere la democraticità interna dei partiti. Così ha tuonato il brav’uomo: “Se si parla di ridurre i costi della politica, a Grillo dico siamo pronti, ma tu sei pronto a discutere di trasparenza, codici etici e a fare una legge sui partiti?“. Nel democratizzare i partiti, ovviamente, non c’è nulla di male, per carità. Ma ciò che dimostra la malafede piddina sono il momento e il modo di porre il problema. Sono quarant’anni che i parlamentari avrebbero dovuto promulgare una legge che regolamentasse la vita interna dei partiti e non lo hanno mai fatto, inclusa la parte politica che oggi rappresenta il brav’uomo. Perché la tirano fuori oggi? Ma soprattutto non si comprende quale sarebbe la relazione tra il taglio ai costi della politica, ormai improcrastinabile, e la necessità di democraticizzare i partiti. Bastano questi semplici dubbi per comprendere i motivi per cui il brav’uomo non può pretendere la fiducia del M5S. Questa uscita sa di strategia politica di vecchio stampo: spingere il M5S a dire no alla sua proposta, per poi traslare su di loro le responsabilità per il mancato accordo. Peccato, però, che ormai queste furberie da vecchi mestieranti non attecchiscono più presso la gran parte della popolazione. La prima esigenza che si avverte tra gli elettori è di intervenire sulle istituzioni, per modificarle e renderle finalmente sobrie e non più staccate dalla realtà. Si tratta di una pretesa non soltanto legittima, ma che non ammette discussione di sorta né contropartite tecniche. Pertanto, collegare un improcrastinabile intervento sui costi della politica alla presunta necessità di fare una legge sui partiti è un modo vecchio di agire che non porterà da nessuna parte e soprattutto si ritorcerà contro queste facce da culo, che tentano in ogni modo di screditare il nuovo che avanza. Di questa gentaglia non ci si può fidare: sono da tempo immemore in parlamento e non hanno mai fatto la legge sul conflitto di interesse, anche quando hanno governato, non hanno mai tagliato i costi della politica, anche quando hanno avuto la maggioranza, non hanno mai stanato la corruzione! Perché adesso dovrebbero farlo? L’unica azione di buon senso che potrebbe fare il brav’uomo è ritirarsi a vita privata, lasciando spazio a qualcuno coerente e slegato dalle vecchie logiche del politichese che oggi non incantano più nessuno!

Non sono tutti uguali


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Lucia Codurelli

Sono tra quelli che fa di tutta l’erba un fascio, soprattutto quando l’erba sono i parlamentari italiani. Certo, però, che nella casta c’è anche l’eccezione che conferma la regola. Così, la deputata del pd Lucia Codurelli, la quale ha avuto la dignità di dimettersi, ma non perché le hanno pagato a sua insaputa una casa o le vacanze, ma “soltanto” per la profonda sofferenza patita nell’aver dovuto votare la manovra Monti. Questo gesto, che potrebbe sembrare “normale” per chi considera la politica per quella che dovrebbe essere, ossia il governo della cosa pubblica nell’interesse dei cittadini, diventa nel nostro paese qualcosa di straordinario. Le dimissioni presentate dalla Codurelli rappresentano un respiro di aria pulita in un ambiente reso insalubre da tanti delinquenti che utilizzano il potere per perseguire i propri interessi personali. Ma ancor più folgoranti sono le parole della deputata: “Questa manovra si accanisce contro quella parte di società per cui ho sempre lottato, gli operai alla catena, le donne e chi ha iniziato a lavorare a 15 anni. Per tante persone si aggiungono fino a 6/7 anni di lavoro, senza dare in cambio nulla. Quello che mi ha dato più fastidio è stato il pronunciamento di Ichino. C’è troppa gente che parla senza conoscere i reali problemi, i privilegi, quelli veri, non sono stati toccati per niente”. Ichino, infatti, aveva detto, in merito alla riforma delle pensioni: “Finalmente sono stati colpiti i privilegiati”. Ebbene, sono proprio coloro che come Ichino mai hanno vissuto sulla propria pelle le conseguenze di manovre lacrime e sangue ad aumentare il sentimento anti-casta; sono coloro che,come Ichino, non sanno cosa vuol dire lottare ogni giorno per cercare di portare avanti una vita dignitosa la rovina della politica. La politica, per essere davvero rappresentativa deve essere fatta da persone del mondo reale, da coloro che conoscono la vita vera, come la Codurelli. Solo personaggi del genere sarebbero in grado di ridare dignità alle istituzioni, con comportamenti coerenti con gli obbiettivi indicati agli elettori. Ichino è il professorotto del precariato, colui che, non sapendo cosa sia davvero il mondo del lavoro, propina ricette fondate sulla conoscenza del diritto del lavoro, ma non della realtà di chi, vivendo da precario, non riesce ad avere un futuro. Allora, i distinguo sono sempre necessari, come ci insegna la Codurelli, ma la casta continua ad essere un male da estirpare da ogni parte del mondo se si vuole davvero cambiare la società in cui viviamo!

Si accettano scommesse…

20 luglio 2011 2 commenti

Alfonso Papa e Alberto Tedesco - i "Pat Garret & Billy the Kid" della politica italiana

Alfonso Papa e Alberto Tedesco - i "Pat Garret & Billy the Kid" della politica italiana

Ci sono due parlamentari per i quali i nostri (pseudo)rappresentanti sono chiamati a decidere se autorizzarne l’arresto chiesto dai magistrati. Si tratta di alfonso papa del pdl e di Alberto tedesco del pd. Sì, uno per parte, perché i reati dei politici sono sempre bipartisan! Il pd è riuscito a far anticipare la votazione su tedesco ad oggi il voto su tedesco: il pd dà sempre battaglia quando si tratta di tutelare i propri uomini! A me è balenata la malsana idea, perché sono diffidente e con pregiudizi quando si tratta di politici, che il pd cerchi un “voto di scambio”: io oggi vedo se te pdl salvi il mio uomo, così domani io potrò aiutarti a salvare il tuo! Questo pregiudizio è stato avallato dalla solita vigliaccheria dei politici, i quali hanno deciso che la votazione sarà segreta, così i cittadini non potranno sapere chi sarà stato a salvare i due parlamentari sotto inchiesta. Domani sera avremo il responso: si accettano scommesse…

La sacra alleanza trasversale della casta


Indennità dei politici italiani

Politica in Italia = poltrona + potere + soldi

L’itaglia è in crisi? E’ giusto che i cittadini, coloro che costituiscono lo stato, contribuiscano facendo sacrifici (e vai con ticket sanitari, riduzione delle agevolazioni fiscali per le famiglie con figli, pensioni, istruzione etc.). Evidentemente, non si sentono cittadini i parlamentari, i quali non partecipano MAI ai sacrifici imposti dalla situazione di diasagio economico del paese. Su Libero-news si legge una notizia, che, se vera, dovrebbe portare ad un rivolgimento delle istituzioni, perché i coglioni orami sono caduti fino a terra (http://www.libero-news.it/news/784144/Casta–tutto-in-una-notte–cos%C3%AC-ha-salvato-i-privilegi.html): in sostanza, pdl e pd, sempre a braccetto quando si tratta di difendere i prorpi interessi di casta, hanno lavorato anche di notte per votare un parere vincolante che addirittura sembrerebbe aumentare lo stipendio dei delinquenti aggrappati alle poltrone. In genere, il parlamento è vuoto di giorno, questi invece lavorano di notte per mantenersi il proprio stipendiuccio da caricare sulle spalle degli italiani! E sapete come giustificano tale difesa ad oltranza dei privilegi accumulati? Sempre su Libero-news si legge: Raffaele Lauro (Pdl) si è lamentato della «pubblicistica antiparlamentarista che produce una pericolosa disaffezione dei cittadini nei confronti delle pubbliche istituzioni e dei suoi rappresentanti» Andrea Pastore, anche lui Pdl, si è augurato che «si levino voci in difesa del prestigio del Parlamento e della dignità della funzione parlamentare, gravemente lesa da campagne diffamatorie che non rappresentano la realtà e alimentano sfiducia nelle istituzioni e in chi le rappresenta». Toni simili da parte di Barbara Saltamartini  e Giuseppe Saro, anche loro nelle fila della maggioranza. Quest’ultimo ha tuonato: «l’indennità parlamentare serve al deputato e al senatore per svolgere con la massima efficacia la propria attività politica». In parole povere, il tentativo di diminuire lo stipendio parlamentare sarebbe la causa della disaffezione della popolazione verso la politica itagliana. Come a dire, che il prestigio i parlamentari lo perderebbero soltanto perché gli verrebbe diminuito lo stipendio!!! SENZA PAROLE!!!!! Questi luridi delinquenti sono senza ritegno ed ora cominciano a prenderci anche per il culo! Quando gli faremo capire che loro non hanno mai avuto prestigio, perché sono lacché approfittatori senza dignità? Quando cominceremo a prenderli a calci nel culo?

Il miglior amico del Premier

6 luglio 2011 2 commenti

Partito Democratico

Partito Democratico

Quando sei nel mezzo della bufera con il tuo natante a pezzi; quando hai preso tante di quelle batoste che ogni piccola spintarella potrebbe farti crollare; quando la tua maggioranza è un’armata Brancaleone in cui ognuno è intento a salvarsi la poltrona; quando i tuoi parlamentari superpagati sono troppo impegnati a fare altro per essere in Parlamento a votare; insomma QUANDO PROPRIO SEI SULL’ORLO DELL’ABISSO, uno solo può salvarti! IL PD!! Un partito accusato ripetutamente di non avere ne capo ne coda, di non avere un senso, di non avere idee proprie, riluce in tutto il suo splendore quando rivela la sua fondamentale funzione : AIUTARE BERLUSCONI! Sempre presente (o assente, dipende dai casi) quando serve! Sempre distratto quando deve! Sempre in ritardo! Sempre super-corretto con chi le regole le ha appese al posto  della carta igienica! Sempre pronto ad andare contro se stesso pur di non far cadere Berlusconi. Ieri è stato il turno delle province. Il PD proprio ieri che aveva la possibilità di mettere in seria difficoltà il governo, di influire anche dall’opposizione sulla politica nazionale, ebbene proprio ieri … aveva un progetto … aveva delle idee … idee così importanti da rinunciare alla possibilità di fare qualcosa che si avvicinava tantissimo al  suo programma. “Il PD si astiene sull’abolizione delle province che non prevedeva una soluzione a norma approvata.” (leggi sul sito del PD … e leggi pure i commenti entusiasti della base … Leggi tutto…

(In politica) non cambia il vento

6 luglio 2011 2 commenti

L'unico vento che cambia per il PD

L'unico vento che cambia per il PD

Nel post di ieri mi chiedevo (a dir il vero un po’ retoricamente) come l’opposizione si sarebbe comportata di fronte all’ennesimo tentativo del macho man di arcore di parare il culo a sé stesso e alle proprie imprese, mediante il pilatesco inserimento di una normetta ad hoc nella manovra finanziaria. Orbene, sembra che tal tentativo sia naufragato, ma ciò non impedisce di ottenere comunque una risposta al quesito postomi e senza neppure dover aspettare il varo della manovra. Il pd è stato più veloce di quanto mi aspettassi nel dimostrare come il vento non sia cambiato per niente, almeno in politica. Ieri, infatti, in Parlamento si è discussa la proposta di legge, presentata dall’idv, per l’abolizione delle province ed hanno votato a favore soltanto l’idv e, nientemeno, il terzo polo, mentre hanno votato contro pdl e lega (per la gioia degli ottusi padani che continuano a non capire la romanizzazione di cel’hoduro bossi). E il pd? Si è astenuto! Ovviamente la norma non è passata e la casta è trasvelsalmente contenta! Il pd, insomma, ha perso l’ennesima occasione di cogliere al volo le risultanze delle ultime amministrative e delle consultazioni referendarie: la voglia di cambiare, che, come al solito, è soltanto dei cittadini onesti e non certo dei delinquenti aggrappati alle poltrone ed ai privilegi connessi. Bersani ha così giustificato la condotta dei suoi: «Non ci facciano per favore tirate demagogiche, noi abbiamo una nostra proposta che prevede di ridurre e accorpare le Province ma bisogna anche dire come si fa, perché le Province gestiscono un certo numero di cose importanti, come ad esempio i permessi per l’urbanistica», che tradotto dall’insulso e odioso politichese al linguaggio comune sta a significare: «Uè ragazzi, ma sapete quanti presidenti e consiglieri provinciali abbiamo? Che li vogliamo mettere in mezzo ad una strada? E poi gli appalti e appaltini degli enti territoriali come se li pappano i nostri?». Insomma, come sempre, il pd è il partitino delle non scelte, di quelli che non sono proprio a favore della tav in Val di Susa, ma che condannano ogni azione violenta, quelli che non possono abolire le province ma solo ridurle! E’ proprio vero che, come dice un loro slogan, il vento cambia, ma non certo in politica, dove i furbetti tutti difendono in maniera trasversale i loro privilegi, cercando di mischiare le carte in tavola con l’apparenza dell’artato teatrino politichese. Son tutti marci, roba vecchia da gettare dalla finestra, TUTTI!

Il volere del Popolo Sovrano

10 marzo 2011 3 commenti

Fila per le primarie del PD

Partecipazione alle primarie del PD

E’ di ieri la notizia che a Triggiano, ridente comune di circa 27000 abitanti nella provincia di Bari, le primarie del PD (partito che alle ultime comunali ha raccolto il 63% di consensi al primo turno!) hanno investito come candidato sindaco tal Adolfo Schiraldi. La notizia è che con il magnifico strumento delle primarie, intelligente mezzo di democrazia diretta che dovrebbe dare ai cittadini il potere di selezionare la classe politica, ha incoronato un indagato. Ora, che le primarie abbiano non pochi difetti è palese ma, il dato per me più interessante è che ad ogni occasione utile i cittadini mostrano la loro profonda appartenenza al “sistema”. Certo il PD ha un codice etico di mirabile fattura (che invito tutti ad andare a leggere, in particolare l’art.5),  secondo il quale quella persona non dovrebbe essere nemmeno candidato, ma in fondo perché applicare regole che ci si è dati da soli e soprattutto che nessuno legge? La palla quindi passa nel campo dei cittadini/elettori che coperti ed allineati corrono a dare leggittimità popolare a personaggi di chiara disonestà. Mi è venuto il sospetto che lo scandalo delle primarie a Napoli è scoppiato solo perché gli elettori si sono ribellati all’invasione dei cinesi anche nel campo del clientelismo, che porta ad un inevitabile abbassamento delle tariffe dei voti! Naturalmente tale atteggiamento si rispecchia anche nelle elezioni politiche. Ma siamo tanto sicuri che se le liste non fossero bloccate, gli elettori selezionerebbero meglio i propri rappresentanti?  Con queste premesse non so proprio come possa materializzarsi in Italia una seria ipotesi di cambiamento. Certo se a quelle primarie nel ridente comune di  Triggiano avesse deciso di presentarsi un cittadino onesto e volenteroso (da notare che anche il perdente non è del tutto fuori da indagini varie) e che, approfittando del magnifico strumento delle primarie,  migliaia di cittadini aderenti o meno al PD avessero dato il proprio appoggio al quel cittadino, ecco che si sarebbe aperto uno spiraglio in una diga. Ci vuole partecipazione, coinvolgimento, bisogna alzarsi dalla poltrona e capire che non è vero che il singolo non può fare niente; bisogna essere vigili e agguerriti e sfruttare ogni opportunità (come ad esempio le primarie) come grimaldello per scardinare certe logiche politiche; bisogna mettersi in gioco, non aspettare che qualcuno faccia qualcosa per noi! Non pensare che il male sia ovunque ma, cercare i modi di fregarlo “Il Male”, anche sfruttando i suoi stessi strumenti (come i partiti politici). Ecco, tale coinvolgimento, tale coscienza civile è forse più difficile di una rivoluzione violenta e “di stomaco”, di quelle che fanno tanto casino e poi non cambiano nulla.

L’arroganza della casta

10 settembre 2010 5 commenti

Raffaele Bonanni - segretario nazionale CISL

Raffaele Bonanni

Squadrista sarà lei Esimio Signor Bersani, antidemocratico sarà lei Pregiatissimo Signor Letta. In quali modi dovrebbero mostrare il proprio dissenso coloro ai quali non viene data voce? Possibile che siete in grado di alzare la voce soltanto contro i cittadini che protestano, anziché verso il regime che occupa le istituzioni? La verità è che qualcosa sta cambiando e voi lo sapete, per questo motivo vi chiudete a riccio difendendo, dietro la maschera di una inesistente democrazia, gli uomini del sistema, di qualunque colore essi siano. Prima le pluricontestazioni al pregiudicato per mafia, poi alla seconda carica dello stato e adesso ad uno pseudo-sindacalista. La contestazione a Bonanni è ancor più rilevante di quelle precedenti, in primis perché dimostra che non si tratta di predeterminazione faziosa, ma soprattutto perché intende spezzare, con l’unico strumento civile a disposizione delle minoranze, un sistema di potere arrogante. Come si può pretendere di non fischiare e contestare chi si definisce sindacalista, ma anziché difendere i lavoratori va a braccetto con confindustria? Allora se Bonanni è davvero un sindacalista il sindacato non serve più, basta confindustria a cambiare le regole senza dover mettere su il teatrino del confronto inesistente. Leggi tutto…