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Posts Tagged ‘corruzione’

Ma come si può non generalizzare?


In allestimento nuova sede consiglio regionale Lazio

In allestimento la nuova sede del Consiglio Regionale del Lazio

In questi giorni stiamo assistendo ad uno stillicidio di provvedimenti della magistratura e del governo rivolti a combattere il malaffare politico. Si è partiti da “er (ciccione) batman”, per arrivare ai gruppi consiliari di piemonte, campania ed emilia romagna, passando per il molise e il consigliere laziale dell’idv, fino allo scioglimento del consilgio comunale di reggio calabria per continguità mafiosa e ad arrivare all’arresto dell’assessore lombardo zambetti che si è comprato i voti delle ‘ndrine. Vero è che non bisognerebbe fare di tutta l’erba un fascio, ma come si può non pensare male della intera classe politica italiana? Come si può, per il cittadino mai tanto lontano dalle istituzioni, non ritenere che siano tutti uguali? Finché ci sarà questo distacco tra il politico, di qualsiasi livello e grado, e il cittadino che dovrebbe rappresentare e tutelare, nessuno potrà tacciare di qualunquismo il pensiero della maggior parte della popolazione. Perché i privilegi di cui godono i politici nostrani, derivanti oltretutto da una inspiegabile autoreferenzialità delle istituzioni (in sostanza se li concedono da soli) e dalla prepotenza provincialotta dei governanti, sono diventati così odiosi, soprattutto in un periodo dove ad essere tartassati sono i soliti noti, da non trovare più alcun tipop di giustificazione! Ma chi dice che un parlamentare debba guadagnare in una legislatura tanto quanto un operaio non riesce a guadagnare in 40 anni di lavoro usurante? Ma chi ha deciso la gerarchia del merito? Perché un consigliere regionale dovrebbe essere considerato migliore di uno spazzino e quindi guadagnare di più? Certo, in uno stato ideale, dove il rappresentante venisse eletto regolarmente solo per la sua capacità di governare e realizzare l’interesse collettivo, e non per le infilitrazioni mafiose o gli accordi sottobanco con i poteri forti, allora sarebbe, non giusto, ma quantomeno comprensibile, nel sistema attuale, una differenza di retribuzione così notevole. Ma nel mondo reale, nel quale si sa che i governanti sono spesso incapaci, che sono lì per favori e compera di voti, e comunque unicamente per realizzare interessi personali e familistici, diventa inconcepibile una divaricazione tanto profonda ed estesa con il cittadino medio. Ed ecco che per dare il contentino, i banchieri approvano in fretta e furia un decreto legge di tagli agli enti locali che, nel marasma generale, colpiscono tutti, acominciare dai cittadini stessi. Anziché intervenire sulle sacche del malaffare, con pene esemplari e incisive, quali l’allontanamento definitivo dalla vita pubblica e il pignoramento di tutti i beni comprati con i soldi pubblici, si avocano i poteri delle regioni, come se in questo modo si possa combattere il problema. Allora, il populismo e la demagogia non sono astratte visioni dell’uomo qualunque, ma la conseguenza del modo in cui si comportano i balordi incollati alle poltrone, checché ne dicano bersani & c.

Eliminiamo i partiti!

12 aprile 2012 1 commento

Partiti Politici - tanti colori per la stessa sostanza

Partiti Politici - tanti colori per la stessa sostanza

Autoreferenziali, non trasparenti, strumento di potere, caste, spreco di soldi pubblici: ecco cosa sono diventati i partiti! Dopo lo scandalo della lega ladrona, i vertici dei partiti che appoggiano il governo sanguisuga dei banchieri si sono riuniti, tutti insieme appassionatamente, per risolvere la situaizone della opacità dei bilanci dei partiti, ma, ovviamente, salvaguardando i rimborsi elettorali, illegittimamente reintrodotti dopo il referendum che ha sancito l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Ai cittadini si chiedono sacrifici, ma la politica italiana di sacrifici non ne fa mai! La previsione dei rimborsi elettorali è illegittima, perché contraria alla volontà espressa dal popolo mediante un referendum. Ma soprattutto è stato un’escamotage per reintrodurre il finanziamento cancellato per volontà dei cittadini. Dalle mie parti, rimborso spese significa che io presento la fattura di un acquisto e mi viene ridato, paro paro, i soldi che ho speso. Il rimborso dei partiti, invece, chissà perché, funziona in altro modo: un tot per ogni voto ricevuto! Pertanto, ricevendo i partiti, con questo sistema, soldi pubblici in quantità superiore a quelli spesi per la campagna elettorale, cosa fanno? Li investono, magari in Tanzania, oppure i militanti li mettono in tasca, utilizzandoli per scopi personali. Il tutto senza nemmeno un controllo da parte dello stato che tali soldi, pubblici, elargisce. Adesso gli esponenti dei maggiori partiti italiani si stanno accordando per sottoporre i bilanci al controllo di una commissione, il che è certamente un passo in avanti, ma a ridimensionare il finanziamento trasformandolo in vero e proprio rimborso non ci pensano nemmeno! I partiti si mangiano soldi pubblici, nell’interesse dei militanti che si sono trasformati in politici di professione. Aboliamoli i partiti, che non hanno nulla di democratico, mancando una disciplina legislativa che regoli la loro organizzazione interna. Aboliamoli, dando la possibilità alla democrazia di svilupparsi nella sua pienezza, ossia dal basso, con la possibilità per i singoli cittadini di associarsi liberamente in movimenti, dove non c’è militanza ma soltanto voglia di dare qualcosa alla collettività di cui si fa parte. Aboliti i partiti, coloro che si candidano alle elezioni facciano campagna elettorale, facendosi rilasciare le ricevute di tutti gli acquisti fatti, in modo da essere rimborsati dallo stato in caso di elezione! Otterremo due risultati in uno: un paese più democratico e un enorme risparmio economico per le casse dello stato. Noi non abbiamo bisogno dei professionisti della politica, ma di gente perbene che decide di guidare la cosa pubblica nell’interesse della collettività. Solo laddove non c’è un guadagno, vi è la scelta consapevole di servire la collettività. I partiti sono solo centri di interesse economico, uno strumento che consente di guadagnare senza lavorare, con gerarchie antidemocratiche: ABOLIAMOLI!!!

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Neppure lui sapeva


Bossi senjor e junior - il passaggio dei liquidi

Bossi senjor e junior - il passaggio dei liquidi

In questi giorni è scoppiata la bufera lega nord. Finanziamenti pubblici utilizzati, tra l’altro, per ristrtutturare la casa del lìderissimo cel’hoduro bossi, il quale si difende esclamando: “Denuncerò chi ha utilizzato i soldi della lega per sistemare la mia casa”. Ormai scajola ha fatto scuola! Anche il senatùr non sapeva che la ristrutturazione della sua casa è stata pagata da altri!  Che anche la lega fosse niente altro che un partito ladrone e familiaristico lo andiamo dicendo da tempo, che bossi dica stronzate è cosa nota, ma che l’umbertone si difenda allo stesso  modo di democristiana memoria utilizzato da scajola ci mancava! Inutile dire che a questo punto cominceranno gli insulti per i magistrati, rei di voler colpire la lega in vista delle prossime amministrative. La verità è sempre la stessa: possono definirsi puri e duri, possono sobillare la gente promettendo una fantomatica liberazione da roma ladrona, ma stringi stringi sempre politicanti sono! Ma ancor più difficile è capire com’è possibile che ci sia ancora tante gente che continua a difendere questi delinquenti, il cui unico obbiettivo è sistemare sé e i propri familiari, fottendo lo stato in ogni modo possibile…  Quand’è che impareremo a mandarli tutti a cagare?

La mancanza di pudore

16 dicembre 2011 Lascia un commento

Scajola

Scajola

Scajola è l’esempio tipico del politicante medio italiano, faccia di bronzo e senza alcun pudore. Ma ancor più delirante è l’informazione che lo invita in tv a parlare. Ieri ad Agorà, trasmissione in onda su Rai3, era seduto lì, con un ghigno quasi raccapricciante, ad aggiungere ulteriori patetiche frottole al mosaico di balle raccontate intorno alla ormai arcinota casa che gli hanno acquistato, a sua insaputa, al Colosseo: “Di quella casa mi voglio assolutamente liberare e mi rimprovero di averla acquistata. L’ho messa tra le mie priorità. Quando mi sono dimesso non sono più entrato in quella casa, sono stato 6 mesi in albergo, ma ho continuato a pagare l’affitto e il condominio. Non la vivo, ci dormo solo una o due notti a settimana quando sono a Roma. Non mi rimprovero di non essermi dimesso subito, tra l’altro l’inchiesta della Procura di Perugia ha dimostrato la mia estraneità. Mi rimprovero  invece delle dichiarazioni fatte subito dopo perché hanno contribuito a fare solo confusione. Mi rimprovero però di non aver seguito, come avrei dovuto fare, l’acquisto della casa. Ma per quella casa nessuno mi ha mai accusato di aver fatto qualcosa di storto. Spero di poter andar via presto e che qualcuno se la prenda”. Insomma, lui era completamente estraneo alla intera vicenda. Peccato che proprio questa mattina i suoi avvocati, nella memoria difensiva depositata in tribunale, abbiano affermato espressamente che si trattava di un regalo di anemone! Magari sarà una strategia difensiva volta ad ottenere la prescrizione, ma di certo dimostra come i politicanti italiani prendano per il culo il prossimo e ne abbiano anche gusto a farlo, perché tanto, con le conoscenze giuste, resteranno sempre al loro posto. In mancanza di ogni minima forma di pudore e di una legge che consenta di mettere al bando questi loschi figuri dalle istituzioni, potrebbero cominciare i mass-media ad isolarli, evitando di concedergli la possibilità di esprimere le proprie opinioni, le quali, francamente, a nessuno più dovrebbero interessare. Non sarebbe democratico? Non è nemmeno democratico che un parlamentare italiano e anche ex-ministro continui ad insultare la nostra intelligenza, restando al suo posto e andando in tv a parlare della manovra monti dopo aver mentito a coloro che lo hanno votato. A mali estremi estremi rimedi! Basta con questa gentaglia…

L’anti-meritocrazia


P. Guarguaglini

P. Guarguaglini

Più fai sfaceli, più guadagni milioni per lasciare il posto che non meriti. Guargaglini è l’ennesima dimostrazione di come (non) funziona la meritocrazia nel nostro paese: plurindagato per la nota vicenda Finmeccanica, gli vengono ritirate tutte le deleghe e, in pratica, messo alla porta, ma solo in cambio di una lauta buonuscita. Si vocifera che Finmeccanica sborserà circa 4 milioni di euro. In altri termini, anziché cacciarlo a pedate nel sedere per ciò che è venuto a galla, gli si dà la buonuscita. 4 milioni di euro potrebbero essere una boccata d’ossigeno per società del gruppo magari in difficoltà. Potrebbero essere spesi per assumere giovani in gamba all’interno dell’azienda. Invece no! Si copre di soldi un malfattore, messo lì dalla politica, che dopo aver piazzato la propria moglie quale a.d. di Selex e i figli di politici di vari schieramenti, ha portato la Finmeccanica a perdite pesanti nel 2011. Questa è la meritocrazia, quella al contrario che vige in un paese corrotto qual è il nostro! Vorrei poi conoscere il genio che scrive le clausole dei contratti che vengono fatti firmare a questi manager, nei quali la revoca dall’incarico è subordinata al pagamento di ingenti somme! Ma quando si comincerà a cambiare per davvero le cose? Certamente quando questi incarichi non saranno più ricoperti d’oro. Quando verrà fatta una legge anticorruzione vera, dove si escluderà per il corrotto qualunque tipo di agevolazione, magari annullando le clausole che prevedono il pagamento di una buonuscita milionaria per chi viene cacciato a seguito di reati o di incarico fallimentare. Perché la corruzione non soltanto logora l’economia e l’etica di un sistema, ma soprattutto nega il principio cardine del merito da riconoscere. Chi può intervenire lo faccia, perché questi scempi non sono più tollerabili!

Il cancro della corruzione


Guarguaglini - Grossi

I conuigi Marina Grossi e Pier Francesco Guarguaglini - la classe dirigente italiana!

Negli ultimi giorni sono scoppiati nuovi focolai di corruzione nel nostro paese, su tutti il noto caso Finmeccanica, caratterizzato da mazzette e assunzioni di figli e parenti di politici. Finmeccanica è lo specchio dell’Italia del dopoguerra: un paese corrotto, governato da persone di bassa cultura, che considerano la cosa pubblica come uno strumento di potere e di profitto, sprezzanti dell’interesse comune. La corruzione è alla base del degrado morale, civile ed economico del nostro paese; alimenta la criminalità organizzata; foraggia le diseguaglianze. E’ un cancro da estirpare, che tappa la crescita di un paese, facendo oltretutto passare un messaggio immorale ed odioso: la cosa pubblica è potere, da utilizzare per interessi personalistici, siano il profitto individuale o la “sistemazione della famiglia”. Ma allora perché in Italia non esiste una specifica legge anti-corruzione!  In attesa di un radicale cambiamento di mentalità, che porti a ritenere la posizione pubblica come rivolta a realizzare l’interesse della comunità, occorre intervenire con decisione, reprimendo gli abusi. Occorre finalmente interrompere il messaggio errato che la classe dirigente sta inviando! Occorre una legge speciale, che preveda la messa al bando di tutti coloro, politici e dipendenti pubblici o di società partecipate, che intaschino mazzette o comunque, per un qualsiasi motivo, facciano favori. Giustizialismo? Per nulla! E’ solo Giustizia e necessità di porre un freno immediato: a mali estremi, estremi rimedi. Occorre che chi venga colto con le mani nel sacco non possa più svolgere alcun ruolo nelle istituzioni o nelle imprese pubbliche, nazionali e locali. E se qualcuno dei suoi familiari è stato assunto a seguito di aderenze o favori, deve essere licenziato! E’ necessario finalmente introdurre il vero concetto di meritocrazia e di senso dello stato: la classe dirigente deve essere costituita dai più meritevoli e che vogliono davvero servire la comunità! Il tutto, ovviamente, accompagnato da processi veloci ed immediati! Non hanno ucciso alcun uomo, è vero, ma, facendo passare il messaggio che il potere è libertà di realizzare il profitto personale, ammazzano il senso civico di un intero popolo, calandolo nell’ignoranza di una sottocultura fatta di favori e scambi! Per cambiare la mentalità di un popolo serve una rivoluzione e la epurazione dei corrotti è il primo necessario passo!

L’Italia crolla ma loro comprano cacciabombardieri

24 novembre 2011 2 commenti

Soldatini d'oro!!

Soldatini d'oro!!

Sapevate che l’Italia è all’8° posto al mondo per spese militari, davanti anche alla Russia di putin? Sapevate che il nostro esercito professionale conta ancora 190mila uomini, tra i quali il numero dei comandanti -600 generali e ammiragli, 2.660 colonnelli e decine di migliaia di altri ufficiali- supera quello dei comandati? L’Italia è un paese di santi, navigatori e marescialli, il cui aiuto alla causa ancora non si è ben capito (se non quello alla propia causa)! E adesso la Commissione Difesa della camera è pronta a stanziare altri 500 milioni per l’acquisto di nuovi armamenti militari (http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/23/blindati-carri-armati-shopping-list-della-difesa-costa-milioni/172552/). L’Italia crolla per le piogge e anziché stanziare i fondi per mettere in sicurezza il territorio contro il dissesto idrogeologico, continua ad arricchire le lobbies delle armi! Non siamo un paese in guerra, né ci sono avvisaglie di un possibile conflitto con i nostri vicini o di caratura mondiale, eppure, pur essendo il fanalino di coda in tutte le classifiche mondiali “positive”, siamo in grado di competere con le altre nazioni sul piano degli armamenti militari. Secondo le stime servirebbero 40 miliardi (anche solo 10 secondo altri) per rimettere in sesto il nostro territorio, mentre la spesa militare annuale si aggira sui 20 miliardi: basterebbero due anni di risparmio sull’acquisto di carri armati e fregate per missioni inutili per risanare il territorio dell’intera nazione ed evitare così le tragedie cui abbiamo assistito in Liguria e Sicilia. Sarà un caso che il miglior ministro dell’economia europeo (secondo il financial times), lo svedese Borg, nel 2007 ha costretto alle dimissioni il ministro della difesa svedese a causa dei tagli fatti al suo ministero. Tagli che hanno permessoalla Svezia, insieme ovviamente ad altri interventi, di aumentare l’occupazione e di avere l’economia più florida tra i paesi europei. Perché una scelta così semplice non la si fa da noi? Le industrie belliche italiane sono le uniche (insieme alle aziende del macho man di arcore) che in questi anni di crisi hanno visto crescere, smisuratamente, il proprio fatturato: c’è qualche collegamento tra le due cose? Di sicuro le industrie belliche sono tra i poteri forti non solo in Italia, e di sicuro l’Italia è un paese di “aderenze e amicizie”, con nota propensione alla corruzione e al voto di scambio. Si dice che a pensar male non si sbaglia mai…

Il volere del Popolo Sovrano

10 marzo 2011 3 commenti

Fila per le primarie del PD

Partecipazione alle primarie del PD

E’ di ieri la notizia che a Triggiano, ridente comune di circa 27000 abitanti nella provincia di Bari, le primarie del PD (partito che alle ultime comunali ha raccolto il 63% di consensi al primo turno!) hanno investito come candidato sindaco tal Adolfo Schiraldi. La notizia è che con il magnifico strumento delle primarie, intelligente mezzo di democrazia diretta che dovrebbe dare ai cittadini il potere di selezionare la classe politica, ha incoronato un indagato. Ora, che le primarie abbiano non pochi difetti è palese ma, il dato per me più interessante è che ad ogni occasione utile i cittadini mostrano la loro profonda appartenenza al “sistema”. Certo il PD ha un codice etico di mirabile fattura (che invito tutti ad andare a leggere, in particolare l’art.5),  secondo il quale quella persona non dovrebbe essere nemmeno candidato, ma in fondo perché applicare regole che ci si è dati da soli e soprattutto che nessuno legge? La palla quindi passa nel campo dei cittadini/elettori che coperti ed allineati corrono a dare leggittimità popolare a personaggi di chiara disonestà. Mi è venuto il sospetto che lo scandalo delle primarie a Napoli è scoppiato solo perché gli elettori si sono ribellati all’invasione dei cinesi anche nel campo del clientelismo, che porta ad un inevitabile abbassamento delle tariffe dei voti! Naturalmente tale atteggiamento si rispecchia anche nelle elezioni politiche. Ma siamo tanto sicuri che se le liste non fossero bloccate, gli elettori selezionerebbero meglio i propri rappresentanti?  Con queste premesse non so proprio come possa materializzarsi in Italia una seria ipotesi di cambiamento. Certo se a quelle primarie nel ridente comune di  Triggiano avesse deciso di presentarsi un cittadino onesto e volenteroso (da notare che anche il perdente non è del tutto fuori da indagini varie) e che, approfittando del magnifico strumento delle primarie,  migliaia di cittadini aderenti o meno al PD avessero dato il proprio appoggio al quel cittadino, ecco che si sarebbe aperto uno spiraglio in una diga. Ci vuole partecipazione, coinvolgimento, bisogna alzarsi dalla poltrona e capire che non è vero che il singolo non può fare niente; bisogna essere vigili e agguerriti e sfruttare ogni opportunità (come ad esempio le primarie) come grimaldello per scardinare certe logiche politiche; bisogna mettersi in gioco, non aspettare che qualcuno faccia qualcosa per noi! Non pensare che il male sia ovunque ma, cercare i modi di fregarlo “Il Male”, anche sfruttando i suoi stessi strumenti (come i partiti politici). Ecco, tale coinvolgimento, tale coscienza civile è forse più difficile di una rivoluzione violenta e “di stomaco”, di quelle che fanno tanto casino e poi non cambiano nulla.

Aprire gli occhi!

8 marzo 2011 4 commenti

Sfogliando i giornali degli ultimi giorni saltano agli occhi alcune notizie sulla situazione italiana attuale che dovrebbero far rabbrividire: altissima disoccupazione giovanile, diminuzione drastica delle iscrizioni alle università pubbliche  e caro benzina. Tuttavia, se si va più a fondo nella ricerca – navigando in rete ovviamente – si può verificare che l’Italia è al 67° posto su scala mondiale nella speciale graduatoria dei paesi meno corrotti del mondo, al 40° posto per libertà di stampa, 5^ nella classifica delle principali mete turistiche mondiali (nonostante il suo patrimonio artistico e naturalistico), tra le ultime nella classifica relativa all’uso delle tecnologie della telecomunicazione, 23^ nella classifica mondiale dello sviluppo, l’università italiana più alta in graduatoria è l’Università di Bologna al 192° posto. L’Italia, invece, è tra le primissime (tra il 5° e il 7° posto) nella classifica del debito pubblico più alto. Se questa è la situazione del nostro paese, diamo uno sguardo all’azione di governo degli ultimi giorni: rafforzamento della maggioranza, nomina di nuovi sottosegretari, riforma della giustizia, federalismo fiscale. In tesi, le iniziative politiche dovrebbero essere rivolte ad innalzare il benessere della collettività, cercando di risolvere le problematiche contingenti che l’affliggono. Qualcuno ha sentito qualche membro del governo fare proposte per aumentare l’occupazione giovanile? Per consentire al neolaureato di entrare nel mondo del lavoro? Per frenare l’incidenza dell’aumento della benzina sul cittadino che ogni giorno deve recarsi al lavoro per portare a casa 900 euro al mese? Niente di niente. Vanno in TV a parlare, a litigare, ad imbonire, ma di concreto cosa fanno? Prendono il lauto stipendio a fine mese, camminano nelle auto blu, fanno qualche interrogazione parlamentare, piazzano qualche familiare o amico dell’amico nelle aziende pubbliche, assegnano qualche appalto per arrotondare la mensilità e poi tornano a casa a riposarsi. Come si fa a non incazzarsi di fronte a tale stato di cose? Ma cosa aspetta l’opposizione ad attuare (finalmente) un gesto di rottura? Forse che non conviene neanche ad essa di cambiare lo stato delle cose? Evidentemente no, perché le stesse porcherie si compiono da un lato e dell’altro! Ed ecco che in strada, anziché arrabbiarsi per tale condotta, la gente fa a pugni per difendere la propria parte politica, perché ciò che non ci facciamo mancare è la faziosità, anche se questa implica la difesa ad oltranza del farabutto di turno. La realtà, dunque, ci ha insegnato che la ribellione all’attuale stato delle cose deve partire dal basso, dai singoli cittadini, perché i cd. rappresentanti del popolo, democraticamente eletti, non hanno alcun interesse a migliorare la vita dei rappresentati, se non quella dei propri familiari e degli amici. Occorre un segnale forte, da parte di coloro che non sono collusi con la melma politica e che sono davvero stanchi di essere presi per il culo, che non si accontentano di sedersi in poltrona la sera a guardare un reality o la partita della squadra del cuore, perché sanno che si tratta di meri palliativi finalizzati a distogliere lo sguardo dalla realtà delle cose, permettendo a quei cialtroni di fare i loro porci comodi.

Sanno cosa succede di fuori?

14 dicembre 2010 1 commento

14-12-fiducia risicata e scontri a Roma

Battaglie per il potere e contestazioni

Il governo del dittatorello ha avuto la fiducia. Dopo una patetica corsa al raccatto, mediante variegate elargizioni, l’ha spuntata per ben 3 voti. Ma mentre dentro il letamaio istituzionalizzato si “combatteva” una dura battaglia finalizzata al mantenimento del potere, di fuori, per le strade della capitale, impazzava la protesta, anche forte. Ma gli occupanti del letamaio ne erano a conoscenza? Sapevano che fuori c’erano centinaia di migliaia di giovani stanchi di questo regime “interessocratico”? Non credo proprio, perché altrimenti, anziché insudiciare ancora una volta e sempre di più, con la compravendita di politici, una democrazia ormai al tramonto, avrebbero rassegnato, tutti (maggioranza e opposizione), le dimissioni, dichiarando, con onestà, di essere la causa di ciò che stava accadendo fuori. Ma non l’hanno fatto e non lo faranno, perché nel loro mondo dorato le paure, le ansie e la stanchezza del popolo, e soprattutto dei giovani ai quali stanno rubando il futuro, sono tenute fuori, protetto dai servi in divisa del potere, i quali anziché difendere e sostenere i cittadini, fanno da scudo con manganelli e cariche ai veri delinquenti che hanno disossato la collettività per gonfiare i propri portafogli. Che si levino pure le critiche buoniste e moraliste di chi biasima i comportamenti “violenti”, pur di mascherare la vera violenza, che è perpetrata dalla cricca che da anni (mal)governa questo paese. Purtroppo per loro, non potranno più fermare un movimento che comincia a crescere e che solo manifestando la propria rabbia e il proprio odio per i mascalzoni riesce a far sentire la propria voce. Di fronte alle nefandezze continue dei suoi rappresentanti (mercato dei voti, escort, minorenni, teatrini, revirement improvvisi), la media borghesia italiana non trova di meglio che stigmatizzare l’atteggiamento dei violenti che mettono a soqquadro la via dello shopping, anziché andare lì, entrare nel letamaio istituzionalizzato e buttare finalmente giù gli sciacalli della crisi ideata ad arte per tentare di mantenere un potere che ormai vacilla.