Paradossi all’italiana
L’italiano oggi quando è chiamato a votare va in crisi. Non più comunisti, socialisti, fascisti e democristiani, non più ideali. Il centro-destra è berluscocentrico da quasi 20 anni, il centro-sinistra è da cabaret, solo che anzichè ridere fa piangere. Con i sinistrorsi post-comunisti che si accingono a votare un ex-fascista, che ormai da anni tenta di mettere in discussione il berlusconismo. E la lega populista che promette la difesa della razza fa furore al nord.
Dignità!!!
Finalmente! Un sussulto di dignità da far accapponare la pelle, perché proveniente da un popolo ormai servo di un regime becero e “interessocratico”, nel quale, se non sei uno di loro, quasi non esisti. Questo rappresenta la protesta levatasi nel comasco nei confronti di un pregiudicato che si accingeva a discettare, in chiave revisionistica, di fascismo, mentre vergognosamente continua ad inquinare le istituzioni dello stato grazie ad elezioni farsa nelle quali i capi delle segreterie di partito decidono i galoppini da insediare in parlamento, infischiandosene della volontà popolare. Quei fischi, quei cori, quegli striscioni, quindi, rappresentano uno schiaffo ad un regime, che seppur abilmente mascherato da democrazia, continua imperterrito a calpestare, quotidianamente, i principi fondamentali della costituzione e dello stesso diritto naturale, manganellando chi prova ad aprire gli occhi nella nebbia del finto benessere artatamente propinatoci con il fine di incatenare le nostre coscienze. Leggi tutto…