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Il potere logora chi ce l’ha


Il potere logora

Il potere logora

Il M5S sta perdendo credibilità e la cosa più grave è che la sta perdendo non nei confronti di chi l’ha votato per mera protesta o perché, come dice grillo, “così per provare”, ma nei confronti di chi l’ha votato perché credeva nella possibilità di cambiare, anche se gradualmente, le cose e dare trasparenza ad un sistema orrido e stomachevole. Purtroppo le liti continue che si verificano, per quanto “pompate” ad arte dai pennivendoli del sistema, portano sfiducia in chi riteneva, e ritiene, che non per forza chi entra nel sistema debba venirne risucchiato, diventando come gli altri. Ed invece, l’immagine è propria questa: persone sconosciute fino a ieri, che senza il M5S mai avrebbero avuto l’opportunità di sedere in parlamento, evidentemente si fanno prendere la mano e denigrano chi ha loro offerto la possibilità e l’opportunità di portare la voce dei cittadini all’interno delle istituzioni. Che qualche furbo ci sarebbe stato (vedi quelli che passano al gruppo misto per mantenersi il lauto stipendio dei privilegiati) era prevedibile. Ma il messaggio di fondo che sta passando – e questo non certo per colpa dei giornalai al soldo dei partiti – è che il M5S sia come i fili della corrente: chi li tocca muore. Basta così che la Gabanelli, addirittura candidata come presidente della repubblica in rete, faccia un servizio sul movimento che viene considerata prezzolata, ovvero Rodotà, fino a qualche giorno prima salvatore della patria, viene screditato per aver criticato grillo. Ecco il vero problema: la critica di chi sta fuori, anziché ricevere risposte precise e perentorie per fare luce e trasparenza, viene bollato come un nemico. E allora, chiunque, anche all’interno del movimento, si sente in diritto di criticare chi, a prescindere dai toni, è stato l’artefice di quel piccolo miracolo di cui gli italiani perbene sono andati e continuano ancora oggi ad andare fieri. E allora bisogna finalmente iniziare ad aprire la scatoletta di tonno, così come era stato promesso, perché questa è l’unica via per mantenere fede alle promesse fatte e risultare davvero diversi da coloro che hanno portato al fallimento lo stato. Tutti sanno che non è facile, ma se continua ancora a passare il messaggio che si sta diventando come gli altri, allora si comprende il perché nella capitale sia andato a votare meno di un cittadino su due. E’ questo che si vuole dai giovani con le facce pulite che abbiamo mandato in parlamento a fare da portavoce, non le riunioni segrete, le assemblea da prima repubblica e le liti. Ognuno può e deve avre le proprie idee, ma sui punti del programma del M5S nessuno deve tergiversare, a prescindere dalle parole e dai toni di grillo. E’ questo che vogliamo e che se non sarà fatto allora è giusto che anche quelli del M5S si arrendano e vadano a casa.

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Il vuoto di contenuti


Gianni Alemanno

Il restauro prima della restaurazione.

Alema(g)nno è l’esempio più lampante di cosa sia la politica in italia. Se si guarda alla sua campagna elettorale manca il benché minimo riferimento a ciò che vorrebbe fare per il futuro della capitale, essendo incentrata tutta sui clandestini cattivi e su ciò che succederebbe se vincesse il marziano marino. Durante la campagna elettorale per il primo turno il sindaco affiggeva manifesti elettorali in cui informava i cittadini di ciò che avrebbe fatto nella precedente legislatura: avrebbe espulso migliaia di stranieri irregolari, avrebbe liberato roma dai campi rom, avrebbe fatto diminuire il numero dei reati etc. Insomma, nessun riferimento ai problemi della viabilità, dei trasporti, del lavoro, del decoro urbano e dei rifiuti etc. Premettendo che anche sui campi rom ha detto una marea di bugie (basti considerare quello di Tor de’ Cenci), salta all’occhio che in questi 5 anni, per stessa ammissione del sindaco, nulla è stato fatto per la città e i cittadini! Perché se davvero espelli uno straniero irregolare ma il traporto pubblico non funziona, i cittadini non ne traggono alcun vantaggio e, dunque, non hai dato alcun apporto per migliorare la città. Siccome tale modo di presentarsi agli elettori non ha funzionato (è arrivato al ballottaggio con 12 punti percentuali da recuperare) ecco che ha cambiato strategia. Tuttavia, ancora una volta, anziché informare i cittadini su come intende proseguire il proprio mandato, ha cominciato ad attaccare marino su cose che, oltretutto, non interessano a chi vive in città: marino è contro la famiglia, marino non è romano (come se lui lo fosse), marino è contro la vita. Il riferimento è, evidentemente, alle idee di marino su procreazione e testamento biologico. Peccato che si tratti di temi di interesse nazionale, sui quali legifera il parlamento e che, quindi, nulla hanno a che vedere con la gestione di un comune, che deve risolvere i problemi concreti dei cittadini, quali lavoro, trasporti, traffico etc. Ed infine, oltre a non rispondere alle domande scomode (parentopoli, linea c della metro etc.) se non che si tratterebbe di balle, la chiusura è in bellezza: assunzioni a fine mandato, inaugurazione del capolinea del tram 8 (soldi spesi per un prolungamento di poche centiania di metri che non si comprende a cosa serve). Ossia tutto il repertorio del politicante vecchio stampo, che oltretutto ha tappezzato la città di manifesti rendendola così ancor più sporca di quanto non lo fosse sotto il suo mandato.

La colpa è sempre degli altri


Il governo Letta giura e un cittadno disperato spara

Il governo Letta giura e un cittadno disperato spara

Tipico del politico italiano è incolpare gli altri, lavandosi le mani! Ancor meglio se vi è un bersaglio più semplice soltanto perché non appartenente al sistema costituito. Un uomo disperato apre il fuoco davanti al palazzo del governo e la colpa è di chi fomenta l’odio nel paese, ossia il M5S. Solo che quell’uomo voleva sparare ai politici italiani, senza distinzioni di sorta. Chi è allora che fomenta l’odio? Il politico aggrappato alla poltrona e ai suoi autoreferenziali privilegi o i ragazzi del M5S che raccolgono firme ai banchetti e rinunciano ad una parte dello stipendio da parlamentari? Capisco che per gente come alemanno è più semplice inserire i parenti e gli amici degli amici dietro le scrivanie delle aziende pubbliche che capire la situazione drammatica che vive molta gente di questo paese, ma fare sciacallaggio – soprattutto in campagna elettorale – è una viltà che non fa altro che aumentare l’odio nei confronti di queste persone. Spiace perché a rimetterci la pelle sono lavoratori da 1000 euro al mese, messi lì a fare da frangiflutti per consentire ai politici italiani di restare distaccati dalla realtà che li circonda. Evidentemente, chi aspetta che ci scappi il morto sono proprio loro, in modo da poter additare gli avversari politici di fomentare la violenza e continuare nel proprio ventennale inciucio spostando l’attenzione. I professionisti della politica sono furbi e qualunque escamotage è buono per tutelare la propria posizione di servitori privilegiati dei poteri forti: anche l’uso della pistola da parte di un disperato! Tanto la colpa è del M5S (se non dei comunisti, che puntualmente vengono richiamati dal macho man di arcore). Che continuino pure a fregarsene dei segnali che arrivano, scostando la responsabilità sugli altri, perché oggi hanno ancora il muruo umano dei poliziotti che hanno bisogno di pagare il mutuo. Ma quando neppure più gli stipendi alle forze dell’ordine riusciranno a pagare, allora sì che dovranno cominciare ad avere paura…

Il cambiamento secondo bersani


Il cambiamento per Bersani ? l'INCIUCIO!

Il cambiamento per Bersani ? l’INCIUCIO!

Il simbolo della vecchia politicaglia, espressione dell’apparato partitico, pretendeva i voti del M5S per formare il governo. Le ha tentate tutte, farfugliando di voler fare un “governo del cambiamento”, e poi candidando alle presidenze di camera e senato la boldrini e grasso. Lo specchietto per le allodole tipico del politicante di lunga degenza che non appena ha avuto la possibilità di cambiare rotta per davvero rispetto al passato e soprattutto al mega inciucio degli ultimi 20 anni ha mostrato la sua vera natura. Dopo aver proposto, per la presidenza della repubblica, i nomi, impresentabili per ragioni varie, di amato, della finocchiaro, di violante ecco spuntare quella che lui aveva osato definire una “gran sorpresa”: marini! In effetti, se si fosse trattato di valeria marini, si sarebbe rivelata per davvero una sorpresa, ma parlare di gran sorpresa per franco marini, colui che è entrato nelle stanze dei bottoni per volontà di andreotti, è davvero lo specchio dell’uomo e del politico bersani. Adesso, forse, anche i più fessi, coloro che si erano fatti impapocchiare dal perdente bersani chiedendo ad alta voce che il M5S lo appoggiasse per un governo, capisce il perché il M5S ha rispedito al mittente la pretesa. Bersani è semplicemente il vecchio che avanza, la continuazione di quell’inciucio degli ultimi vent’anni che ha affossato il nostro stato. Quell’uomo miserabile si è rinchiuso in uno stanzino con il macho man di arcore e si è fatto dettare il nome da colui che cerca soltanto la tutela dai processi che lo rincorrono! Poi il lìder pd ha avuto il coraggio ma soprattutto la faccia di culo di sbandierarlo come la gran sorpresa. Poi si è giustificato davanti ai suoi asserendo, sempre con quella gran faccia da culo che si ritrova, che marini era il nome più condiviso! Ma condiviso da chi? Dal macho man di arcore e dal banchiere della merkel? Come se il 25% elettorale del M5S non avesse alcun valore per questi parassiti di stato. Perché si ritiene condiviso un nome voluto dal partito dei delinquenti e non quello voluto dai giovani del M5S? Semplicemente perché è stata l’ennesima scelta di campo fallimentare di bersani, il quale ha preferito proseguire nell’inciucio, anziché aprire al cambiamento. E soltanto per portare avanti il proprio ostinato tentativo di essere eletto presidente del consiglio. A questo punto, bersani si è smascherato e non soltanto come politico perdente e vecchio, ma anche e soprattutto come uomo! Fino ad oggi, molti hanno sempre pensato che tutto sommato, anche se politico sfigato, bersani fosse quantomeno una brava persona. Adesso tutti costoro dovranno ricredersi:  bersani è soltanto un pover’uomo aggrappato alla poltrona che ha partecipato negli ultimi vent’anni, al pari dei proni del partito dei delinquenti, allo sfascio del nostro paese. Adesso si faccia anche il governissimo e non si nasconda più, come ha fatto fino ad oggi, da vero vigliacco, dietro la sbandierata irresponsabilità del M5S. La scelta è fatta, ma è una scelta di chiusura al cambiamento che non potrà e non dovrà non avere conseguenze!

Paaauuuuraaaa!

14 marzo 2013 1 commento

I DINOSAURI

I DINOSAURI

“In un Senato semideserto, Lamberto Dini dice a Beppe Pisanu: “Se i grillini arrivano in commissioni delicate come l’Antimafia o il Copasir è un problema. E tu lo sai”. “Eccome”, risponde l’ex ministro, “se avranno un questore renderanno pubblici i costi di qualsiasi cosa qui dentro. Caramelle comprese” (“Scatta la selezione per le Camere in corsa un no-Tav e un cooperante” da La Repubblica). Cosa ci nascondono? Perché la trasparenza è così orribile? Certo che vogliamo sapere anche i costi delle caramelle, visto che molti di loro con i soldi pubblici ci comprano anche i lecca-lecca. A questi dinosauri è difficile far capire che sono nostri dipendenti e che devono rendere il conto di come spendono anche l’ultimo centesimo dei nostri soldi. I nostri megafoni sono entrati nei palazzi e loro sono allo sbando! Hanno paura, è finita l’epoca della opacità, la scatola verrà finalmente aperta! Paaaaauuuuuuraaaaaaa….

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Anche i PDLlini hanno una coscienza

12 marzo 2013 Lascia un commento

PDL marcia sul Tribunale di Milano

PDL marcia sul Tribunale di Milano

Una grossa emozione mi ha colto ieri quando la folla ordinata degli eletti PDL si è diretta al Tribunale di Milano! Tutti schierati su quei gradini con il volto gioioso e l’animo leggero, l’espressione sollevata di chi finalmente vuole togliersi un peso dalla coscenza : SI SONO COSTITUITI!!! Dopo decenni di malefatte, tutti insieme, probabilmente per farsi coraggio l’un l’altro, hanno deciso di sottoporsi alla Giustizia del loro Paese. Il primo atto istituzionale della loro luuuunga carriera politica. Solo una cosa non mi è chiara : perchè non li hanno fatti entrare e se li sono tenuti? Ok, capisco che loro volevano il capo ma, anche gli scagnozzi hanno le loro responsabilità!

La solita stampa sinistrorsa ha voluto vedere in quei rinnovati cittadini una schiera intruppata che, eseguendo degli ordini (come sono abituati), manifestava a difesa del capo con la congiuntivite, contro quei magistrati che si ostinano a voler perseguire un vecchio che va con le minorenni! Ma io no! Sono convinto che la voce della coscienza, che anche in loro alberga, ha trionfato. C’erano tutti! Razzi, Scilipoti, le fulgide donne del capo, gli ex-ministri, il segretario di comodo, meglio della più riuscita delle retate!

Per favore, tornate, vedete che vi fanno entrare …

Il nuovo tormento piddino


Pierluigi Bersani

Il “democratico”

Il paese chiede il cambiamento, ma il brav’uomo bersani è talmente attaccato alle vecchie concezioni del potere, che non riesce a comprenderlo. Da un lato cerca di mostrarsi aperto al nuovo, ma solo allo scopo di fare scouting biascicando di rinnovamento della politica, dall’altro tira fuori nuovi tormenti nel tentativo, in verità piuttosto ridicolo ed imbarazzante, di stanare a tutti i costi il M5S. L’ultima del pd è la necessità di discutere la democraticità interna dei partiti. Così ha tuonato il brav’uomo: “Se si parla di ridurre i costi della politica, a Grillo dico siamo pronti, ma tu sei pronto a discutere di trasparenza, codici etici e a fare una legge sui partiti?“. Nel democratizzare i partiti, ovviamente, non c’è nulla di male, per carità. Ma ciò che dimostra la malafede piddina sono il momento e il modo di porre il problema. Sono quarant’anni che i parlamentari avrebbero dovuto promulgare una legge che regolamentasse la vita interna dei partiti e non lo hanno mai fatto, inclusa la parte politica che oggi rappresenta il brav’uomo. Perché la tirano fuori oggi? Ma soprattutto non si comprende quale sarebbe la relazione tra il taglio ai costi della politica, ormai improcrastinabile, e la necessità di democraticizzare i partiti. Bastano questi semplici dubbi per comprendere i motivi per cui il brav’uomo non può pretendere la fiducia del M5S. Questa uscita sa di strategia politica di vecchio stampo: spingere il M5S a dire no alla sua proposta, per poi traslare su di loro le responsabilità per il mancato accordo. Peccato, però, che ormai queste furberie da vecchi mestieranti non attecchiscono più presso la gran parte della popolazione. La prima esigenza che si avverte tra gli elettori è di intervenire sulle istituzioni, per modificarle e renderle finalmente sobrie e non più staccate dalla realtà. Si tratta di una pretesa non soltanto legittima, ma che non ammette discussione di sorta né contropartite tecniche. Pertanto, collegare un improcrastinabile intervento sui costi della politica alla presunta necessità di fare una legge sui partiti è un modo vecchio di agire che non porterà da nessuna parte e soprattutto si ritorcerà contro queste facce da culo, che tentano in ogni modo di screditare il nuovo che avanza. Di questa gentaglia non ci si può fidare: sono da tempo immemore in parlamento e non hanno mai fatto la legge sul conflitto di interesse, anche quando hanno governato, non hanno mai tagliato i costi della politica, anche quando hanno avuto la maggioranza, non hanno mai stanato la corruzione! Perché adesso dovrebbero farlo? L’unica azione di buon senso che potrebbe fare il brav’uomo è ritirarsi a vita privata, lasciando spazio a qualcuno coerente e slegato dalle vecchie logiche del politichese che oggi non incantano più nessuno!

Il pd e lo strano senso per la responsabilità


Sono giorni che il lider dell’apparato piddino, in arte ho vinto ma non ho vinto, va ripetendo che Grillo deve assumersi le proprie responsabilità.  Come se non bastasse è intervenuto a fargli eco il baffetto malefico di d’alema: “Chi si presenta alle elezioni e acquisisce un risultato così importante deve prendersi delle responsabilità” (http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/03/04/dalema-escludiamo-accordo-con-pdl-grillo-si-prenda-sue-responsabilita/223416/). Questo concetto strano di responsabilità, che deve essere assunta sempre dagli altri, comincia a stufare. Si son seduti sullo scranno del potere, qualche volta al governo qualche altra in finta opposizione, per oltre 20 ininterrotti anni (qualcuno, per la verità, anche molti di più), facendoci precipitare nell’attuale situazione di degrado economico, sociale e morale, e pretendono che siano i neo-eletti del M5S ad assumersi le proprie responsabilità.  Il baffetto malefico è stato addirittura presidente del consiglio ed in tale veste, anziché iniziare il rinnovamento, si è fatto fautore ed autore del più grande ed indimenticabile inciucio della storia repubblicana italiana con il macho man di arcore, eppure, ciononostante, si sente in diritto di chiedere senso di responsabilità agli altri. Ma come ci si può fidare di costoro? Propinano sempre la solita solfa, fatta di politichese e di lontananza dal mondo reale! Pretendono dagli altri, ma non hanno alcun diritto di pretendere! Ci hanno massacrati, hanno ridotto la popolazione alla fame, vivendo nei loro privilegi e, ad oggi, non ho ancora sentito nessuno di loro chiedere scusa. Anzi si ergono a persone responsabili, cercando di infangare il nuovo che avanza pretendendo dai ragazzi del M5S senso di responsabilità. La loro è solo disperazione per la sconfitta che avanza, sempre più cocente, e chiedono al M5S senso di responsabilità soltanto per tentare, in questa disperazione, di sopravvivere.  Fanno finta di cambiare, di comprendere la situazione, ma la faccia come il culo è sempre la stessa! Per fortuna il rinnovamento è in atto e loro non possono che eruttare gli ultimi gemiti, prima di essere travolti inesorabilmente dall’onda!

Categorie:politica

25 febbraio 2013: BOOM!

26 febbraio 2013 Lascia un commento

M5S

M5S

Che goduria!

Che goduria vedere che tanti milioni di italiani hanno deciso finalmente di cambiare…

Che goduria guardare in tv le facce tristi dei giornalai prezzolati, che tentano di fare le pulci ai giovani e puliti del M5S come non hanno mai fatto con i loro padroni…

Che goduria vedere in tv le facce dei vecchi politicanti di ogni schieramento cercare di capire, con i soliti noiosi teatrini del politichese, quello che è successo…

Che goduria immaginare la faccia di scalfari che dall’alto della sua autoproclamata superiorità intellettuale starà rodendo di rabbia per i tanti “cretini” che hanno votato per il cambiamento…

Che goduria sentire i burocrati europei, burattini della finanza e della speculazione, paventare il rischio populismo e pretendere di decidere chi e  come governare l’italia, come hanno fatto sino ad oggi…

Che goduria vedere che dinosauri del calibro di fini, buttiglione, binetti, lombardo, micciché, marini, adornato, de mita, catania, cesa etc. sono rimasti forzatamente fuori, dopo anni, dai palazzi del potere per lasciare spazio a facce giovani e pulite…

Che goduria sapere che nei palazzi del potere, e soprattutto nelle camere chiuse delle commissioni, dove i politicanti tutelano i propri interessi e gli scambi di favore, ci saremo noi a fare luce…

Che goduria sapere che tra i milioni di voti confluiti sul M5S non ce n’è uno, e dico uno, dato per la promessa di un posto di lavoro, o per clientelismo…

Che goduria sapere che per la prima volta nelle istituzioni siederanno persone elette dal basso, che quindi non dovranno rendere il favore ai poteri forti che gestiscono il voto partitico…

Che goduria immaginare che adesso i morti faranno un governissimo per far piacere ai burocrati europei, con salvacondotto per il macho man di arcore, allo scopo di approvare una legge elettorale che tagli fuori il M5S…

Che goduria vedere i mercati finanziari cadere in picchiata e lo spread risalire sol perché in italia, dopo tanti anni, è ritornata la vera democrazia…

Ma soprattutto, che goduria sapere che ancora tutto il vecchio marciume considera di protesta quello che è solo un voto di cambiamento. Ma questa ottusaggine interessata, evidentemente, ci facilita il lavoro, perché ormai, per loro, quello del 25 febbraio 2013 è solo l’inizio della fine.

La presunta superiorità del politicante italiano

30 gennaio 2013 1 commento

Anna Finocchiaro

Meno male che non sono bidella … mi toccherebbe lavorare

La pessima uscita della finocchiaro di qualche giorno fa (http://video.corriere.it/anna-finocchiaro-gaffe-bidelle/905ca6a8-69e4-11e2-9ade-d0fed6564ad7) dimostra, in maniera lampante, cosa pensano i politicanti che ci governano. Fare il paragone con chi lavora onestamente, magari svolgendo un’attività comunemente definita “umile”, per rendersi importanti è squallido e già di per sé meriterebbe una replica adeguata. Ma ciò che disgusta ancor di più è il successivo atteggiamento, tipico dei politicanti che ci ritroviamo, di scaricare la responsabilità su chi monta ad arte la panna (http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/anna-finocchiaro-gaffe-bidelle-scuse-panna-montata-1462691/). Non c’è dubbio che, soprattutto in periodo di campagna elettorale, gli avversari politici ci sguazzano in situazioni del genere (ma per questo bisognerebbe soltanto fare un mea culpa). Ma, per chi non fa parte di quella casta sempre più odiata, la drammaticità di quella che molti definiscono una semplice “gaffe” è che si tratta di parole che vengono fuori da un inconscio di “superiorità” che caratterizza, ingiustificatamente, questi signori. Evidentemente, costoro, abituati a vivere nei privilegi che si sono autoassegnati e a fare dell’attaccamento alla poltrona la loro unica ragione di vita, ancora non hanno capito che sono semplicemente nostri dipendenti, purtroppo lautamente stipendiati. Ancora non hanno ben compreso che il governo della cosa pubblica è una delega che viene data dalla popolazione, comprese le bidelle, non a persone “superiori” ma a chi asserisce di voler dedicare parte della propria vita alla collettività. Ma fino a quando questi spocchiosi ed arroganti parassiti non verranno mandati a casa a calci nel sedere, continueremo ad essere governati da incompetenti classisti e privi di qualunque etica e dignità. Ha davvero ragione Crozza quando dice che i parlamentari italiani non possono essere sullo stesso piano delle bidelle, perché queste lavorano mentre i parlamentari si ingrassano alle nostre spalle senza stancarsi. Del resto, la SENATRICE, che inconsciamente pensa di essere superiore alle bidelle, è stata anche ministro per le pari opportunità! Ed è stata indicata da qualche buontempone  addirittura quale papabile per la carica di presidente della repubblica (http://www.ilmondo.it/politica/2012-09-04/quirinale-maroni-prossimo-presidente-sia-donna-finocchiaro_85269.shtml): segno evidente della mediocrità della classe politica italiana!

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