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Posts Tagged ‘amministrative 2011’

Ve ne pentirete!!!

31 Maggio 2011 5 commenti

Silvio Berlusconi

Condanna a morte?

La curiosa ironia della sorte, vuole che ogni qual volta il PM (nel senso di Primo Ministro!) Berlusconi vuole lanciare malcelate minacce, si trovi in terre di ex cortina di ferro. Sarà l’aria che lo ispira! Il fantasma di dittature assolute e intrise di culto della personalità, lo fanno sentire a casa. E così dopo l’editto “bulgaro” tocca a quello “rumeno” : “Penso che a Napoli si pentiranno tutti moltissimo …”, “Adesso i milanesi devono pregare il buon dio, che non gli succeda qualcosa di negativo …”.

Come suo solito, pienamente coscente del suo ruolo istituzionale, utilizza parole responsabili e pregne di senso dello Stato, mi spingo oltre, rimarca il suo essere un moderato! Ma, la minaccia passata quasi in sordina nei telegiornali, è molto più preoccupante di una delle sue barzellette; già non è facile amministrare una grande città se poi non hai la collaborazione di tutte le istituzioni (provincia, regione, governo) la situazione diventa molto complicata. Non mi meraviglierebbe vedere la Regione Campania che fa ostruzionismo sulla questione rifiuti a Napoli, per non parlare dei fondi per l’Expò di Milano. Tutto diventerà terreno di scontro politico, e come al solito chi ne paga le conseguenze saranno i cittadini. Ma questo a “Silvio il vendicativo”, non interessa! Morte ai cittadini che hanno osato non prostrarsi ai suoi piedi! Auguri Sindaco De Magistris. Auguri Sindaco Pisapia. Ma soprattutto auguri a noi cittadini che siamo sempre più delle pedine di un grande giuoco … me è il giuoco di qualcun altro! E questi giocatori credono di potersi divertire senza curarsi di noi ma, stiano attenti, il giocattolo può essere pericoloso …

Ultim’ora: il cittadino esiste ancora

31 Maggio 2011 13 commenti

I nuovi sindaci di Milano e Napoli

I nuovi sindaci di Milano e Napoli

Incredibile scoperta nelle ultime ore : il cittadino italiano esiste ancora!! Da anni si era diffusa la convinzione che questa specie fosse stata sopraffatta dal dilagare degli esemplari di  “suddito” e ormai ridotta a pittoresca minoranza; invece nelle ultime ore gli eventi di Milano e Napoli hanno ridato speranza. Non era così facile e scontato. Dopo decenni di malapolitica, malaffare e malavita  (indivisibili tra loro), dopo decenni di sistematica distruzione della cultura, della civiltà, dello stato sociale, queste amministrative hanno dimostrato che i cittadini continuano a sperare. E si sà che spera solo chi è ancora vivo! Ebbene, siamo ancora vivi.  Per quanto i potenti tentino di convincerci che è tutto inutile, che siamo in un tunnel senza uscita, il popolo, i cittadini non smettono di credere in nuova via e, quando la intravedono, la imboccano con entusiasmo. Milano e Napoli offrono uno spettacolo a 360° sulla realtà italiana. Nel ricco Nord il lungo governo di centrodestra aveva radicato rapporti con interessi economici forti ed influenti, il ceto benestante avrebbe dovuto vedere nell “sciuretta” borghese la tutela del proprio status, e per non farsi mancare niente il terrorismo mediatico-ideologico avrebbe dovuto portare anche il popolino verso posizioni xenofobe-populiste-reazionarie. E invece? Invece gli elettori hanno giudicato l’operato dell’amministrazione, hanno valutato i programmi e hanno votato. Cavolo!!! Proprio dei liberi cittadini!!! Ma andiamo al Sud, dove la camorra dei palazzi della politica è stata peggiore di quella della strada,  dove i voti si acquistano da  intere famiglie, da disoccupati disperati, da ciurme di nulla facenti. Lunghe erano le file di chi si vendeva per una bolletta pagata, per compiacere il mammasantissima di turno, per un biglietto del Napoli, per una ricarica del telefonino. La miseria morale e civile sembrava dilagante, e invece? E invece, arrivati alla conta, le persone libere, che non si vendono, che dopo aver elaborato il disastro infame dell’amministrazione di centrosinistra non si si sono buttate cecamente dall’altra parte ma, hanno giudicato, hanno valutato. L’arroganza di centrodestra ha presentato l’impresentabile, ha sfacciatamente proposto il malaffare e ha perso anche dove era impossibile perdere.

E adesso? Adesso tocca a loro; non so quanto saranno capaci di amministrare due realtà complesse come quelle di Milano e Napoli ma, hanno sul groppone l’immane carico di speranza che gli hanno riversato i cittadini, liberi, coscenti, vivi!

La voglia di cambiare


Segnali politici dagli elettori

Gli elettori hanno dato un chiaro segnale

E’ certamente il primo pensiero che viene in mente guardando il risultato delle amministrative. In particolare, è interessante soffermarsi sul risultato di Napoli. De Magistris ha “stracciato” lettieri, l’imprenditore berlusconiano, che nella sua campagna elettorale non ha fatto altro che appiattirsi sullo schema tipico del suo signore. Emblematica l’affermazione che con De Magistris a Napoli sarebbero tornati i soviet! La vittoria, schiacciante, di De Magistris significa che c’è una parte, una grande parte, della popolazione partenopea che finalmente ha avuto il coraggio di ribellarsi allo stato delle cose. De Magistris, politicamente, è un esponente dell’IDV, ossia di un partito che a Napoli raccoglie, in genere, qualche migliaio di voti. La sua vittoria significa, quindi, che la gente ha votato la persona e non il partito che rappresenta. De Magistris ha sconfitto, contemporaneamente, la vecchia classe dirigente del pd, macchiatasi di malgoverno negli ultimi decenni (bassolino, iervolino & C.) e la vecchia classe dirigente connivente con la malavita (cosentino & C.). Ed è soprattutto quest’ultimo successo che porta brividi di gioia, che fa pensare ad una parte di Napoli finalmente libera dal vecchio servilismo del voto di scambio o del voto di speranza. Difficilmente De Magistris riuscirà a risolvere gli annosi problemi della città bella e maledetta; sono così grossi e territorialmente radicati nella mentalità che sarà impossibile estirparli per chiunque e, soprattutto, in breve tempo. Ma almeno mi aspetto una gestione trasparente della cosa pubblica, con lo sradicamento di ogni connivenza con la malavita che ha portato la città alla decadenza completa. Sarebbe già un grande segno di rinnovamento, sul quale poggiare le basi di una nuova, lenta ma progressiva rinascita. Niente più speranza, ma solo fiducia e piccole cose, perché la bacchetta magica non esiste, ma l’onestà e la coscienza sì. Ed è questo il motivo per cui esulto all’esito elettorale partenopeo: ha vinto la parte per bene del capoluogo campano, quella che si è ormai rotta i coglioni della vecchia e sporca classe dirigente, della classe del malaffare.