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Posts Tagged ‘posto fisso’

Gli ultimi non sono mai i primi


Posto fisso? Flessibilità? La verità è che la maggiornaza della popolazione sta andando dritta verso la povertà e, non contenti di questo, i professoroni fanno anche la morale raccontandoci di come sia noioso far sempre lo stesso lavoro, del vizio italico di volere il posto vicino a mammà e papà etc… Forse costoro non si rendono conto che lavoro non ce n’è proprio e che oggi chi viene messo fuori da un’azienda non riesce a trovarne un’altra! Che c’entra il posto fisso con la mancanza di lavoro? Assolutamente nulla! Non è mica il posto fisso a togliere lavoro come vorrebbero farci credere! Nel loro mondo, sempre più lontano dalla realtà, aumentando la flessibilità aumenterebbero i posti di lavoro, come una proporzione matematica che di matematico non ha assolutamente nulla. Ed infatti, se i posti di lavoro vuoti sono 3 e i disoccupati sono 5, togliendo le tutele per i 3 che vengono assunti, come si fa ad assicurare un lavoro agli altri 2? Dando la possibilità all’azienda di licenziare, liberamente, gli altri 3? O si ritiene per davvero che le aziende non assumano soltanto perché poi diventa difficile licenziare? Un’impresa assume quando ne ha bisogno, sicché nel momento in cui le si mette in mano uno strumento di profitto e di ritorsione, come quello ad esempio dei contratti a termine, la flessibilità si trasforma in precarietà ed è quello che accade in Italia da tantissimi anni! Più si liberalizza il mercato del lavoro, più aumentano i precari, perché le aziende assumono sempre con il contratto peggiore per il lavoratore, avendone la possibilità.Nel momento in cui il precario viene messo fuori, dopo aver dato profitto all’impresa, non trova un altro impiego e, più si va avanti con l’età, più ci si trova impossibilitati a trovare un nuovo posto di lavoro. I professoroni, anziché leggere i libri scritti da altri professoroni magari per fare carriera universitaria, andassero dinnanzi alle mense per i poveri a verificare quanti dei clochard che circolano per le nostre strade lo sono diventati a seguito della perdita del posto di lavoro e della impossibilità di rientrarci (leggi l’articolo di Andrea Galli sul Corriere della Sera)! Perché ultimi non si nasce, ma lo si diventa in una società fondata sul profitto individuale e non sull’eguaglianza, sulla mera competitività e non sulla solidarietà. Nulla si può pretendere da una società che anziché fare passi in avanti, per proteggere i privilegi dei pochi è costretta a tornare indietro, spazzando via le conquiste civili che un popolo ha ottenuto con la lotta, accusandole, falsamente, di ingessare il progresso di un paese! Chi ingessa la vita di un intero paese non sono i lavoratori e i pensionati, che chiedono soltanto dignità e rispetto per ciò che danno e che hanno sempre dato, ma soltanto i poteri forti, quelli che non guardano oltre il proprio interesse e che, pur di mantenere i secolari privilegi estorti, calpestano la quasi totalità della popolazione, lasciando che vada sempre più indietro, sempre più verso la povertà e l’ignoranza. Un popolo ignorante si governa meglio…

Parla sempre chi sta meglio


cancellieri-monti-fornero

Tridente d'attacco contro il posto fisso ... degli altri però!!

Negli ultimi tempi si è assistito ad uno stillicidio di affermazioni, da parte dei membri del governo dei banchieri, sul fantomatico “posto fisso” in Italia. Prima  mr. “goldman sachs” monti, poi miscèl “figlio di paparino” martone, poi ancora “chiagne e ci fotte” fornero, da ultimo la “dura e pura” cancellieri. Io non so se hanno ragione o meno, e non voglio prendere posizione su una questione di lana caprina, giudicando chi vuole il posto fisso a 100 metri da casa di mammà e papà. Quello che infastidisce invece è che certe affermazioni e “pillole di saggezza” provengono sempre da coloro che si trovano in una situazione di privilegio. Monti, fornero e martone sono professori universitari, la cancellieri da sempre dipendente pubblico (ministero degli interni, fino a diventare prefetto), ossia personaggi che hanno il tanto criticato “posto fisso”. Ora non so come ci siano arrivati a quelle posizioni, forse almeno del figlio di papà qualche idea ce la siamo fatta (basta guardare il post specifico), ma loro hanno vissuto con il posto fisso, con la garanzia di mettere il piatto a tavola ogni giorno, con l’opportunità di programmare un fututo per sé e la propria famiglia. Se così stanno le cose, al di là delle ragioni e dei torti, non sono certo costoro le persone più adatte a far la morale sul posto fisso e la flessibilità! A dire che il posto fisso è monotono o che non lo si può assicurare a tutti! E’ come quando il riccone che fa la vita da nababbo parla della povertà, senza avere minimamente conto di ciò che essa sia. E sì, perchè costoro, che giudicano i giovani italiani, parlano e sparlano, però poi i loro figli li sistemano dove c’è stabilità. Così, ad esempio, la figlia della fornero insegna, guarda caso, nella stessa università della mammina e, giusto per non farsi mancare nulla, guida una fondazione finanziata da Intesa San Paolo, di cui la mammina era la vicepresidente. Ora, sarà che i figli di coloro che sono parte dei poteri forti nascono con una “bravura superiore” nel dna rispetto alla massa, ma casualmente loro il posto fisso, peraltro di prestigio, ce l’hanno sempre assicurato, alla faccia della maggiore flessibilità che questi governanti da quattro soldi vorrebbero inculcarci! Ed ecco allora che le parole di costoro vengono criticate, soprattutto da coloro che vivono ormai da anni nella precarietà, senza nemmeno più la speranza di poter fare un programma sul loro domani, perché il domani è ad appannaggio soltanto dei figli, supergeni, di coloro che oggi farneticano di flessibilità in un paese dove lavoro non ce n’è proprio, sicché, una volta fuori dal mondo del lavoro, la possibilità di rientrare è prossima allo zero!